Viso pulito, sorriso aperto, lunghissimi capelli color miele che tagliarli…oh my God! sarebbe un sacrilegio.

No, neanche una spuntatina! Su questa, e su altre piccole inossidabili cose, lei è irremovibile.  Per il resto ci stiamo lavorando: con il suo mix ben riuscito di onestà e rigore, fermezza e ironia, Elena è uno dei punti fermi del Servizio Clienti Micso.
Insieme alle sue affiatate colleghe, offre supporto ai nostri amati clienti, svolgendo anche attività di vendita, retention e customer care. Parole accurate, chiarezza cristallina e memoria di ferro i suoi assi nella manica!

L’arte di saper ascoltare

“Mi piace parlare con le persone, intercettare le loro esigenze, offrire una soluzione personalizzata.

Questo lavoro mi ha insegnato anzitutto la bellezza dell’unicità di ogni persona, di ogni storia.

Non poco per me che sono entrata in Micso solo 3 anni fa, dopo la laurea in lingue e senza precedenti esperienze professionali. Era tutto nuovo.

Pochi mesi dopo il mio arrivo, mentre stavo ancora ricevendo formazione, è scoppiata una pandemia globale, e mi sono ritrovata a dover affrontare, in smartworking e senza supporto in presenza, una situazione di vera emergenza! Il telefono era bollente per l’urgenza improvvisa di connettività, DAD e telelavoro avevano portato caos in tutte le case, ed io, ansiosa di natura e appena agli inizi, avevo il compito di rassicurare qualcun altro.

Inspiegabilmente questo meccanismo funzionava! È stata una terapia: spostare il focus sull’altro mi ha fatto superare le mie paure e acquisire nuova fiducia in me stessa, e ho capito che, quando sappiamo restare in ascolto, è tutto più facile, per noi e per i nostri clienti.  

Oggi, a distanza di qualche anno, posso dire di aver fatto mio un insegnamento che la mia responsabile mi trasmetteva sempre in formazione, che empatia, pazienza, trasparenza e chiarezza informativa non sono solo valori aggiunti ad un lavoro ben fatto, ma sono esattamente quel lavoro, e oggi non potrei farne a meno, anzi è la parte di me di cui vado più fiera.

Ero un foglio bianco su cui scrivere una nuova esperienza, oggi sento che la storia che ne sta venendo fuori taccia il profilo di una ragazza diversa, più ambiziosa e volitiva.

Di questo devo ringraziare anche le mie colleghe del Servizio Clienti, che a differenza di me, avevano altre esperienze lavorative alle spalle. Loro hanno saputo aiutarmi ad affrontare la paura del nuovo, senza mai lasciarmi indietro. Siamo diventate amiche anche fuori dall’ufficio, instaurando un rapporto vero, pulito e senza sconti. Non c’è mai competizione, solo collaborazione. Io rubo da loro ciò che mi sembra efficace per crescere, e so che loro fanno lo stesso con me. Impariamo l’una dall’altra, errori compresi, in un continuo scambio fluido. L’ambiente aziendale, soprattutto quello che coinvolge il mio reparto commerciale, sempre affiatato e collaborativo, è stato un motore propulsivo al cambiamento, di cui oggi sono grata.

Sono precisa, metodica, schematica, ordinata, in una parola…ansiosa! Ma l’ansia, alla fine, non è solo una cosa negativa, ti fa alzare l’asticella, prevedere l’imprevedibile, studiare tanto per poterla contrastare.

E a me in fondo studiare è sempre piaciuto, perché significa dare valore alle cose, avere il tempo di approfondirle. Preferisco un libro ai social, una parola scelta con cura a uno slogan motivazionale, la lentezza, che ti permette di guardare il mare, alla velocità forsennata.

Ho citato il mare! È la mia ricarica e insieme la mia debolezza, in assoluto il mio mondo più vero.

Amo guardarlo, perdermi tra le onde, anche quando è arrabbiato. Amo starci dentro, sentirne l’odore, renderlo protagonista di un’esperienza profonda che coinvolge tutti i sensi. Non mi stanca mai, anzi mi pacifica con il mondo. Inutile dire che il mio colore preferito è il blu, in tutte le sue sfumature.

E c’è un’altra cosa, per la verità una persona, che mi fa stare bene (quasi) come il mare. È il mio compagno Simone, conosciuto proprio qui in Micso! Chi ci vede dall’esterno dice che siamo uguali: precisi, previdenti, ordinatissimi, e forse non ha proprio tutti i torti. Ma il bello è stato proprio questo.

Per dirla con le parole di Cesare Cremonini, il cantautore che più amo: Non succede quasi mai, a due come noi, di credere che sia possibile trovare un complice in questo disordine.”