L’appuntamento di oggi riguarda un argomento molto sentito dai nostri clienti: il servizio WAdsl.

Partiamo proprio da questo nome: WAdsl, marchio registrato MICSO, nasce nel 2004 come acronimo che lega la parola “ADSL” con la parola wireless. Significa sostanzialmente “wireless ADSL” e sta ad indicare la tecnologia, innovativa per l’epoca, che consentiva di portare connettività a banda larga in tecnologia wireless, quindi in modalità completamente indipendente dal cavo telefonico. Questa rivoluzione fu la salvezza di tanti: significava “portare” internet  anche in luoghi isolati non raggiunti dal cavo telefonico, ossia superare il digital divide, il divario digitale dato dalla disparità di mezzi generata da chi ha accesso, e chi no, alle tecnologie dell’informazione.

Micso è stato uno dei primissimi operatori nazionali a strutturarsi come WISP (Wireless Internet Service Provider) fornendo un servizio primario a chi, fino a quel momento, era letteralmente tagliato fuori dai vantaggi della società digitale.

Oggi quella tecnologia si è evoluta e porta il nome di FWA

FWA è l’acronimo di Fixed Wireless Access, ossia una rete mista che utilizza sia la fibra ottica che frequenze radio. È chiamata anche Fibra mista Radio. In questa tecnologia la connessione proviene da cavi in fibra ottica che raggiungono un’antenna (Ponte radio) la quale trasmette onde radio ai diversi ripetitori (access point) e infine alle antenne degli utenti.

Quando viene stipulato un contratto Micso WAdsl, al cliente viene fornita appunto un’antenna (CPE – Customer Premiset Equipment), da installare all’esterno dell’abitazione, che gli permetterà di agganciarsi all’Access Point più vicino.

È fondamentale in questa tecnologia che l’access point e il client siano visibili tra loro, cioè che non si presenti nessun tipo di ostacolo (naturale o artificiale) che possa causare un disturbo tale da deteriorare il segnale o addirittura precludere la connessione.

L’unità di misura del segnale è il dbm, abbreviazione di dBmW, decibel rispetto al milliwatt.

Il dbm costituisce  uno standard che viene utilizzato per misurare il livello di segnale dei dispositivi wireless ed è tipicamente un valore negativo. Ciò significa che più il valore del segnale si avvicina a zero e più questo sarà performante. Un segnale ottimale è generalmente circoscritto tra -45 e -65 dBmW.

Sulle antenne fornite da MICSO, questo segnale è ben visibile all’interno del pannello tecnico, raggiungibile tramite interfaccia web dell’antenna Client e con le credenziali personalizzate fornite ad ogni cliente. Un dato importante quindi, perché se dovessimo accorgerci che il nostro segnale è diminuito (ossia presenta un valore più basso di -75 dBmW (-80, -90 e così via), l’antenna potrebbe essersi spostata ed è assolutamente necessario contattare l’assistenza Micso per ripristinarlo.

Una volta che l’antenna prende il segnale dal nostro impianto, come portiamo connettività all’interno dell’abitazione?

In realtà è molto semplice: con un cavo, che oltre alla connettività internet alimenta anche l’antenna senza necessità di un ulteriore cavo. Questa tecnologia prende il nome di POE, Power Over Ethernet.